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L’art. 23 del D.Lgs. 50 del 2016 (Nuovo Codice degli Appalti) e con il Decreto Ministeriale 560 del 2017, attuativo del suddetto articolo, stabilisce che dal 2019 il BIM sarà obbligatorio per le stazioni appaltanti opere di importo superiore a 100 milioni di euro e che tale obbligo sarà progressivamente esteso agli appalti di importo inferiori, fino a renderlo obbligatorio per l’intero sistema dei lavori pubblici nel 2025.
IL METODO BIM
- Permette di realizzare un modello digitale 3D delle opere contenente i dati per la gestione del loro intero ciclo di vita, dalla fase di progettazione e costruzione, fino alla dismissione e demolizione.
- Permette sin dalla fase di progettazione di avere una visione dell’opera posta nel suo contesto, rendendo possibile valutare il suo impatto ambientale.
- Mantiene attiva la collaborazione di professionisti con competenze e ruoli differenti e la condivisione delle informazioni in un common data environment, abilitata da servizi e strumenti cloud.
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