Il BIM Building Information Modeling

Cosa è il BIM?

Spesso indicato erroneamente come: BIM Building information modelling

Contrariamente a quanto molti di noi siamo portati a pensare, il BIM non è un software ma una metodologia di lavoro.

Il BIM non riguarda solo l’uso di un software di modellazione (Revit nel nostro caso) ma è un complesso sistema di gestione dell’informazione nella fase progettuale di un edificio. Quella parolina bim modeling non significa solo modello 3D, significa strumenti e metodi per la gestione delle informazioni di un edificio.

Il BIM è coordinamento

Si tratta di coordinare progetti architettonici, impiantistici, strutturali dalle prime fasi dell idea fino alla progettazione dell’ edificio.
Il modello 3D è un insieme di dati dimensionali, qualitativi, temporali e di coordinamento.
Ragionare in BIM significa considerare l’intero ciclo di vita di e studiarlo sin dall’inizio considerando anche le manutenzioni e demolizioni finali.
Lavorare con il BIM vuol dire anche progettare i metodi e gli standard a cui attenersi durante la progettazione e costruzione dell’edificio, indicando anche gli attori coinvolti, i loro ruoli e gestendo l’intero flusso di informazioni e consegne.

Che cosa significa lavorare in BIM?

Le “dimensioni” del BIM

Lavorare in BIM, oggi, significa essere in grado di gestire tutte le informazioni relative alla realizzazione di una nuova costruzione, tenendo conto, non solo dei fattori dimensionali, ma introducendo anche altre dimensioni, il costo, il tempo (non solo relativamente al cronoprogramma), ma anche, per esempio alla sostenibilità dell’opera. Si parla di modello 4D e 5D, cioè quarta dimensione (tempo) e quinta dimensione (costi). Il BIM permette il controllo di queste voci già nella fase di progetto.

Ogni finestra che viene aggiunta al modello viene inserita in un elenco di finestre che, opportunamente prezzate, restituiscono un costo.
La potenzialità di questo? Con i dovuti tempi di approntamento, ogni oggetto che inseriamo in scena modifica il costo dell’edificio e lo possiamo controllare minuto dopo minuto, ben prima della contabilità cantiere!
(al momento in cui scriviamo, infatti, siamo arrivati alla 7D, la settima dimensione)

Qual è la normativa italiana di riferimento per il bim?

La normativa UNI 11337

La norma UNI 11337 definisce le linee guida e i requisiti tecnici per la gestione digitale dei processi informativi nel settore delle costruzioni, introducendo il Building Information Modeling (BIM) come approccio normativo per migliorare l’efficienza, la trasparenza e la collaborazione tra i diversi attori coinvolti in un progetto edilizio. Si articola in diverse parti che trattano aspetti come la classificazione delle informazioni, le specifiche tecniche, i ruoli professionali e gli standard per la produzione, gestione e archiviazione dei dati.

In particolare, la norma promuove l’adozione di metodi e strumenti digitali per garantire la tracciabilità e la qualità dei flussi informativi lungo tutto il ciclo di vita dell’opera, dalla progettazione alla dismissione. Ne abbiamo parlato proprio qualche riga più su, la dismissione dell’opera e la sua sostenibilità.

Quali sono le figure bim?

Le figure professionali BIM, definite sia dalla norma UNI 11337 che da linee guida internazionali come quelle del framework ISO 19650, rappresentano i ruoli chiave per la gestione e l’implementazione del Building Information Modeling nei progetti.

Ecco le principali:

1. BIM Specialist

  • Si occupa della modellazione e della creazione di contenuti informativi del modello digitale.
  • Lavora con software specifici per sviluppare i modelli 3D e arricchirli con dati tecnici e parametrici.
  • È responsabile di garantire la qualità tecnica del modello secondo standard predefiniti.

2. BIM Coordinator

  • Supervisiona e coordina il lavoro dei BIM Specialist.
  • Assicura la coerenza e l’integrazione dei modelli provenienti dai vari specialisti o discipline.
  • Verifica la conformità dei modelli agli standard BIM definiti nel progetto e risolve eventuali interferenze (clash detection).

3. BIM Manager

  • È il responsabile strategico dell’implementazione del BIM all’interno di un’organizzazione o progetto.
  • Definisce e gestisce il piano di gestione informativa (BIM Execution Plan – BEP).
  • Coordina i vari ruoli e assicura il rispetto dei protocolli, degli standard e dei flussi di lavoro BIM.
  • Si occupa di formazione e supervisione per il miglioramento continuo dell’intero processo BIM.

4. CDE Manager (Common Data Environment Manager)

  • Gestisce l’ambiente comune di condivisione dei dati (Common Data Environment – CDE).
  • È responsabile dell’organizzazione, della sicurezza e dell’accessibilità delle informazioni condivise tra i vari attori del progetto.

Io aggiungerei anche:

Information Manager

  • Sovrintende alla gestione delle informazioni durante l’intero ciclo di vita dell’opera.
  • Coordina i requisiti informativi del committente (Employer’s Information Requirements – EIR) e garantisce la tracciabilità e qualità delle informazioni.

BIM Consultant

  • Fornisce consulenza strategica per l’adozione del BIM, supportando i team nella creazione di strategie e processi ottimizzati.
  • Aiuta le organizzazioni a implementare il BIM in conformità agli standard normativi e agli obiettivi aziendali.

Queste figure lavorano sinergicamente per assicurare la qualità e l’efficienza dei progetti, ottimizzando tempi, costi e risorse. La complessità dei ruoli varia in base alla dimensione del progetto e alla maturità BIM dell’organizzazione.

Quali sono i vantaggi del BIM?

Riuscire a costruire un edificio in digitale con tutte le caratteristiche del reale significa risolvere molto prima tutte le problematiche, che altrimenti si incontrerebbero in cantiere.
In buona sostanza si risparmiano tempo e problematiche, e questo alleggerisce i costi, soprattutto per la committenza.

I tre modelli federati nel BIM

Nel processo BIM, i modelli federati rappresentano l’integrazione di diversi modelli disciplinari in un unico ambiente digitale, senza perdere l’autonomia dei singoli contributi.

Esistono principalmente tre tipi di modelli federati: architettonicostrutturale e impiantistico (MEP – Mechanical, Electrical, Plumbing).

  • Il modello architettonico si concentra sull’organizzazione spaziale, gli elementi estetici e funzionali;
  • il modello strutturale rappresenta gli elementi portanti e le caratteristiche statiche dell’edificio;
  • il modello impiantistico include le reti tecnologiche e le infrastrutture degli impianti.

La federazione permette di verificare la coerenza tra i modelli, identificando interferenze o incongruenze attraverso strumenti di clash detection, garantendo così un coordinamento efficace e una visione integrata del progetto.

Gestione delle interferenze (CLASH DETECTION)

In inglese si chiama Clash Detection ma tradotto significa controllare già durante il progetto se un impianto passa per quel foro individuato dallo strutturista o se quel tubo incrocia una colonna portante. Significa risolvere prima ciò che causa un fermo cantiere.

A che punto siamo.

Il roadshow di implementazione del BIM in Italia rappresenta un percorso strategico per promuovere l’adozione di questa metodologia nelle pratiche progettuali, costruttive e gestionali. Attraverso iniziative di formazione, aggiornamenti normativi e la diffusione di buone pratiche, si sta delineando una transizione verso processi sempre più digitalizzati e integrati. L’obbligatorietà del BIM per le opere pubbliche, introdotta dal Decreto Ministeriale 560/2017, ha dato un forte impulso, spingendo le imprese e i professionisti a innovare i propri approcci operativi. Questo percorso coinvolge enti pubblici, progettisti, imprese edili e stakeholder, puntando a rendere l’intero settore delle costruzioni più competitivo, sostenibile e allineato agli standard internazionali.

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